L’Io che c’è in Me

E’ carne
permeabile ai tuoi sguardi
questa risacca di brividi,
come spuma straripata
dal conficcare laghi nel terreno.
Echeggiano le mie ossa inabitate
al rintocco del tuo passo
che è bussola per l’anima
errabonda in chissà quale temporale.
Una folata del tuo respiro
riconduce a casa i miei pensieri
che attendo di sgualcire
per non scordare il prossimo finale.

Waiting for

Aspetto
che le dita si avvolgano di zucchero filato
nell’assecondare le bizzarrie del vento.
Aspetto
che tu scolpisca l’aria con le intenzioni dei gesti
e nel farli materiali mi piovano sull’anima
per diventare pelle.
Aspetto
che i pori sboccino in brividi
tra le mie labbra che aspettano di saziarsi
con un peccato ancora da inventare.

Ambizione

Gocciola il destino
sul contorno del mio cuore,
si incastra nell’insenatura
come fosse un tassello
ritagliato dagli Dei.
Del coincidere nei lembi
non guardo la cicatrice ma
solo l’anelito ad essere unica pelle.

Gocce di arcobaleno

I tuoi capelli si accendono
sotto le mie carezze, come un prato
goloso di primavera.
Intreccio le dita perché siano cuscino
dilato lo sguardo perché sia soffitto.
Assecondo i crinali del tuo viso
e mi scappa dalla pelle il viaggio
di quella voce che fu miccia per gli sguardi.
Piove l’arcobaleno
in cangianti gocce di esistenza
su cui appendo i nostri gesti.
Uno sbadiglio di vento
e già nasce il cielo dei miei ricordi.

La curva dell’ala

Dalla finestra che aspetta il tramonto
si affaccia il volo dei gabbiani
come ipnotico assecondar di note
tratteggiate sulle nuvole.
Noi, funamboli
appesi a dita che sferzano il cielo
saltelliamo sullo sbadiglio
delle luci di città
lanciandoci cuscini imbevuti di promesse.
Anche se il gioco finisce
ed il respiro si fa regolare
sfugge alle labbra un sussulto
per questo scorcio di futuro
incorniciato dalla curva dell’ala.

Desideri in fondo al pozzo

Come briglie
le tue dita mi si intrecciano
ai capelli, comandi lo sguardo
verso le macerie del cielo
incollate al soffitto.
Maldestra trapezista
sono io, cado di schiena
nelle tue stanze spoglie
di letti e d’abitudine.
Conficchi i tuoi occhi
nei miei fermi in attesa
di tornare ad essere
e ti scivola un rivolo di vita
giù nel mio vuoto,
tintinnando come un desiderio
in fondo a un pozzo.

A tempo di attesa

C’è l’attesa del cielo
stasera trattiene il respiro
e versa una lacrima
che tocca terra con silenzio
di piuma.
C’è la mia attesa
stasera inghiotto il respiro
e verso una lacrima
che tocca le labbra col silenzio
di un manto di baci.